Stop alla vendita all’aperto di frutta e verdura, cosa faranno i fruttivendoli a Salina?
13 Febbraio 2014 Salina News - Eolie News
L’episodio era avvenuto a Pomigliano D’Arco. Il commerciante si era rivolto alla Suprema Corte rilevando che il giudice del merito, nel condannarlo, aveva valorizzato “la sola collocazione all’aperto degli alimenti, ritenuti esposti agli agenti atmosferici” senza invece considerare “la presenza di segni evidenti della cattiva conservazione o l’inosservanza di particolari prescrizioni finalizzate alla preservazione delle sostanze alimentari”.
I giudici di piazza Cavour hanno rigettato il ricorso: “il cattivo stato di conservazione dell’alimento – si legge nella sentenza della terza sezione penale – puo’ assumere rilievo anche per il solo fatto dell’obiettivo insudiciamento della sola confezione, conseguente alla sua custodia in locali sporchi e quindi igienicamente inidonei alla conservazione, ed e’ configurabile anche nel caso di condizioni igieniche precarie”.
Il tribunale di Nola, secondo la Cassazione, ha correttamente affermato che “la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisca una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari”: nel caso in esame, si ricorda nella sentenza, “tre cassette di verdura erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito” e la verdura “era esposta per la vendita sul marciapiede antistante l’esercizio commerciale”. (AGI)