Il giornale di Sidney del 1928, la solenne celebrazione religiosa a Malfa in onore di S.Lorenzo
22 Febbraio 2023 Salina News - Eolie Newsdi Massimo Ristuccia
Il giornale italiano di Sydney 31 mar 1928 SOLENNE CELEBRAZIONE RELIGIOSA A MALFA. In Onore di S. Lorenzo
(Isole Eolie) Malfa, 18-1-1928.
Il Sacerdote Giovanni Marchetti ci invia un elaborato articolo su questa fausta circostanza.
Siamo spiacenti di non poterlo pubblicare per intero ed aggiungervi la splendida fotografia che rappresenta il momento della benedizione della campana nuova e della statua del Santo.
Il sacerdote Marchetti, dopo aver narrato una accurata storia del Martire S. Lorenzo ed aver descritto minutamente le circostanze determinanti gli improvvisi festeggiamenti, passa ad esaltare commosso le provvidenze che il Governo Nazionale ha voluto estendere su tutta l’Isola di Salina compresa Malfa, col decretare gli stessi provvedimenti finanziari adottati per Messina in dipendenza del terremoto.
Pubblichiamo pertanto la parte che ci sembra interessare maggiormente la Colonia degli isolani residenti in Australia dispiacendoci sinceramente di non poter pubblicare di più’.
La Campana e la Statua
La campana più’ grande della parrocchia (Kg.385) per ignota causa, dopo 55 anni di età’ si era rotta il 24 maggio 1926 mentre veniva suonata a stormo durante la Messa funebre a pro dei caduti nella Grande Guerra. E per la liberalità’ dei coniugi Lo Schiavo Giuseppe ed Ins. Bongiorno Concetta, che elargirono L. 10,000, torno’ in parrocchia più’ grande (Gg. 960) e più’ canora, riconoscendosi in essa la voce più’ potente di Lorenzo, che anche la Madre di Dio Maria, vuole più’ onorato e più’ lodato in Malfa, riconoscente anche Lei di avere confessato tra i più’ atroci dolori del fuoco lento il suo divin Figliuolo Gesù’. Anche l’Immagine di S. Lorenzo, opera pregevolissima dello scultore Citarelli, capo scuola napolitano, per i suoi 150 anni di vita ed il tarlo era ridotta in pessimo stato, ed ora a spese dei nostri emigrati in Boston, Mass. (America Sett.) tornava da Roma restaurata, ed in più ricca veste, ridonata al primo splendore artistico dalla Ditta Rosa & Zanazio.
Festeggiamenti
Essi ebbero principio il giorno 7 Agosto, quando sulla banchina Galera furono benedetti col sacro rito la campana e la Statua di San Lorenzo. Quivi convennero tutti i fedeli di Malfa e dei paesi vicini dai poveri, dai vecchi ai piccoli, ed espressamente anche la Signora Ins. Bongiorno Concetta maritata Lo Schiavo giunta il giorno
avanti dall’Australia. Ella volle testimoniare colla sua presenza il suo patriottismo e la sua Fede cristiana non paga della sua cospicua elargizione di L. 10,000. Degna figlia di quel venerando padre, Bongiorno Giuseppe; fu Felice, il quale ai suoi verd’anni non impone altro ideale che l’amare il suo paese nativo, che, per vedere indipendente ed elevato a più alti destini non si risparmiò sacrifizi. Ed ora sebbene in età avanzata ed acciaccato in salute, si sentì elettrizzato dalle narrate circostanze, e raccolte le sue forze volle venire lui stesso a, dare il primo tocco alla benedetta e grande campana, gustando: una sacra voluttà nell’ammirare il graduale compiersi degli auspicati grandi destini di Malfa.
Parlarono applauditi il Parroco, il quale spiegando il senso patriottico della cerimonia invocò la protezione dell’eroico Santo sulle anime, su i corpi, su S. Ecc. Mussolini capo del nostro Governo che saviamente ha voluto le opere di protezione del nostro approdo e le rotabili ad assicurare lo scambio commerciali delle derrate di Malfa, le più’ abbondanti e preziose di tutta l’Isola, tratte solo dalla coltivazione della sua terra. Ed il Rev. Can. Giuseppe Pavoni il quale diresse la sua parola al sentimento religioso cristiano ai fedeli presenti ed assenti, con mai abbastanza lodata filantropia, destinano parte del frutto delle loro fatiche, alla maggiore gloria di Dio, procurandosi così una rinomanza che il tempo rinvigorisce più che consumare.
Dopo si formo’ il corteo preceduto dalla campana che posta su di un carrello della ditta Miloro-Tauro, impresari dei lavori portuali di Malfa, tirato da un lungo e grosso cavo di canape che era tiralo da mani gentili di donne, piccoli e vecchi e da mani incallite di operai. Seguivano le Pie Unione in divisa sacra, con le loro insegne e bandiere, il Clero e la bara colla Statua del Santo, ed infine la interminabile sfilata di tutti coloro che non avevano potuto trovare posto a prestare la loro opera.
Fu un vero trionfo che l’entusiasmo della Fede cristiana sa improvvisare. Le grida del popolo di Viva il Santo nostro, Viva S. Lorenzo, si alternavano continuamente senza interruzione col fragore di detonanti bombe in aria ed a terra e colle armoniose note musicali di ben accordata fanfara da Barcellona trovatasi casualmente sul luogo. Grandi furono le offerte di denaro e di fiori da restare completo il lungo nostra rosso pendente dal braccio del santo e ricoperta di fiori la bara.
Ma i festeggiamenti veri e propri avrebbero dovuto avere luogo giorni 9 e 10 e somme disponibili non ve ne erano ancora. Come fare? Due operai, il Signor Quadara Francesco ed il murifabbro Naso Antonino, animati da Fede viva, girano il paese, ed ottenute L. 600 dal Signor Carra’ Gaetano fu Felice L. 900 dalla anzidetta Sig. Ins. Bongiorno Concetta, si fanno arditi, ed in men che si dica tra il resto dei fedeli di Malfa e dei sobborghi Pollara, Capo e Gramignazzi le somme sono al completo per impegnare il ben noto Corpo musicale di Lipari distintosi per il suo scelto programma al palco, e per assicurare un’ora di giuochi pirotecnici del peritissimo Luigi Fiume. La festa riusci’ come un Inno di Fede, che spontaneo volle cantare, tutto il popolo da un confine all’altro del Comune di Malfa, per glorificare il servo di Dio ed il Protettore speciale. Voglia Lorenzo dalla destra di Dio ove siede, accettare tanto amore dei suoi figli in terra, e sorreggendoli durante il cammino nel tempo, assicurare il suo sorriso nell’eternità.
Si chiuda questa lunga recensione di Cronaca malfitana, con una ben meritata lode alla Ditta Rosa e Zannazio, la quale con gustò speciale si e’ data all’arte sacra.