La fisionomia della tipica casa eoliana è il risultato dell’adattamento, nel tempo, al clima, a una limitata disponibilita’ di acqua e a un suolo particolare com’è quello vulcanico dell’arcipelago. L ’essenzialita’, il rigore formale, il magistrale uso di materiali locali, il tetto piatto, le piccole aperture, l’importanza degli spazi abitativi all’aperto,
denotano l’influenza dell’architettura tradizionale campana, cio’si deve ai significativi contatti con quella regione nel corso de XVI secolo e al decisivo apporto demografico giunto da quelle terre che ha ripopolato le isole dopo secoli di incursioni piratesche e dopo la distruzione di Lipari nel 1544.
La struttura originaria: in principio le case eoliane presentavano uno sviluppo per lo piu’verticale, con la sovrapposizione di due o piu’ambienti non comunicanti all’interno, ma raggiungibili mediante scale esterne o per la pendenza naturale del terreno, formavano cosi una sorta di piccola torre, spesso costruita in luoghi poco accessibili. Successivamente, ridottosi il rischio di incursioni piratesche e allo scopo di aumentare le superfici dei tetti adibiti alla raccolta dell’acqua piovana, le case si svilupparono in senso orizzontale, sebbene gli elementi costruttivi rimasero gli stessi.
Il nucleo centrale: era costituito da una cellula cubica dal tetto piatto (astricu), utilizzato per la racconta dell’acqua piovana convogliata poi in cisterne sotterranee a forma di campana (jisterna) mediante tubature ed elementi di terracotta (catusi), a essa si affiancano altri elementi cubici, tutti aperti su un terrazzo-cortile (bagghiu) che si sviluppa per l’intera lunghezza della facciata.
U bagghiu quello tradizionale era sempre coperto da un pergolato di travi di legno sorretto da tipici pilastri circola ( pulera) sul quale spesso cresceva una pianta di vite, a giro, tutt’attorno al terrazzo-cortile, erano disposti sedili in muratura (bisoli ) e il forno a legna per la panificazione ( u furnu) . Erano raccordati al “bagghiu” tutti i percorsi che conducevano dalla casa alle altre costruzioni tipiche dell’abitazione eoliana: la stalla (stadda), l’ovile (mànnira), la tettoia per il ricovero estivo degli animali (pinnata) gli stenditoi per l’essiccazione di uva e pomodorini (littera), i magazzini (majazzeni), gli eventuali frantoi (trappita) o i palmenti (parmienta), e infine l’immancabile lavatoio in pietra (pila). L’intonacatura a calce bianca è sopravvenuta solo negli ultimi decenni (la materia prima poiche’proveniente dalla Sicilia era costosa), l’intonaco tradizionale della casa eoliana era di colore grigio ed era costituito da polvere vulcanica e solo un po’ di calce.
L’interno: i singoli vani cubici ad uso abitativo (càmmira i stari), che non erano quasi mai comunicanti fra loro dall’interno ma avevano porte aperte sul ” bagghiu”, erano assai semplici e disadormi: una porta d’ingresso centrale, occhi di ventilazione laterali o sopra l’architrave, pochissime e piccole finestre spesso inesistenti, durante la costruzione venivano ricavate nei muri delle nicchie destinate a contenere lumi ad olio (lumera) o ad ospitare mensole (iazzana). Il letto era costituito da tavole di legno poggiate su testate di ferro e aveva un materasso di crine o foglie di palma nana essiccata, al di sopra, sospesa da corde, poteva esserci la culla (naca), una semplice cassapanca per riporre il corredo e la poca biancheria, oltre ad un tavolo e ad alcune sedie costituivano il semplice arredamento della casa.
L’abitazione relativamente moderna si articola su un asse orizzontale su cui si allineano in successione i vani di abitazione aperti sulla loggia o sul terrazzo (bagghiu), esso è circondato da elementi cilindrici che si innalzano quasi fino alla copertura del tetto. Sulle “pulera” si estende un traliccio di canne o un pergolato di vite, destinato a dare ombra di giorno e a proteggere dall’umidita’la sera. Lungo il bagghiu sfila un gradino di pietra (bisolo), sul terrazzo si aprono l’imbocco della cisterna, il forno (dalla tipica forma ad uovo) e il lavatoio di pietra. La casa si amplia in altezza fino ad un secondo piano e aumenta di vani, sulle mura esterne si aprono finestre e balconi, sulla linea dell’astrico si sovrappongono decorazioni a pinnacoli e volute d’ispirazione barocca. Viene definita un’architettura a terrazzo dato che il tetto delle case eoliane sembra un grande terrazzo, infatti molti lo usano per prendere il sole, la solarita’dei colori pastello delle case eoliane (bianco, giallino, rosa)si immerge nel disegno colorato del paesaggio. Nel tempo la casa eoliana è stata resa piu’moderna e funzionale ma nella forma è rimasta invariata.