Salina

Salina 1Posta al centro dell’arcipelago Salina è la seconda isola per estensione, la più verde,  la più elevata, vi si trova la  cima più alta delle Eolie, il  monte Fossa delle Felci  la cui vetta raggiunge i 962; i greci la chiamavano Didyme, che significa gemella, per i suoi due grandi vulcani quasi gemelli ormai spenti: monte Fossa delle Felci e monte dei Porri, l’attuale nome deriva invece dalla salina all’interno del laghetto salato sulla punta di Lingua, dalle cui acque fino ai primi del ‘900 si estraeva il sale marino, utilizzato per la conservazione dei capperi 
e un tempo del pesce.
 
Salina è l’unica isola dell’arcipelago a non dipendere dal comune di Lipari, gode infatti dal 1867 di una propria amministrazione locale e dal 1909 il suo territorio è stato addirittura diviso in tre comuni autonomi:
Malfa e Leni sono centri a vocazione agricola, Santa Marina è legata al mare, agli scambi, al commercio, è uno dei due porti dell’isola dove attraccano i traghetti, l’altro è Rinella frazione del comune di Leni all’estremità opposta in confronto a Santa Marina, poco più a sud del porticciolo di Santa Marina c’è il porto turistico.
 
Lingua 4A Lingua, frazione del comune di Santa Marina, chiuso verso il mare da una sottile striscia di terra formata da  detriti trasportati nel corso dei millenni dalle correnti marine, sorge il laghetto di Lingua che ha forma triangolare, è profondo pochi metri, al suo interno nella parte orientale sono stati rivenuti i resti oggi interrati di edifici del I e del II secolo d.C. ;la produzione industriale di sale nelle acque del lago risale addirittura al periodo ellenistico (sec.III. a.C.), nei pressi del laghetto nei locali ristrutturati di un caseggiato con antico frantoio della prima meta’ dell’800 è stato allestito il Museo Civico di Santa Marina Salina, sono state raccolte testimonianze degli ultimi cinque secoli di vita a Salina, una parte è dedicata alla storia vulcanologica delle Eolie; sono esposti i reperti del sito archeologico di Portella della media eta’del Bronzo.
 
Salina è l’ideale per gli amanti del trekking e delle passeggiate, fra i molti itinerari che offre sicuramente uno dei più belli e dei più suggestivi ma anche dei più impegnativi è quello che partendo da Lingua risale fino in cima al monte Fossa delle Felci  lungo il versante sudorientale  per poi discendere di nuovo fino al livello del mare a Santa Marina Salina proseguendo per il sentiero che porta al centro del cratere si possono osservare i castagni secolari, piantati pare dagli antichi romani, il ricchissimo sottobosco di felci aquiline che danno il nome al monte, alte anche più di 2 m e piante di corbezzolo dalle dimensioni arboree, il sentiero prosegue fino all’orlo del cratere sul versante opposto, da qui si aprono magnifici panorami su Stromboli e Panarea, non è raro avvistare falchi della regina, poiane e gheppi.

Da non perdere la vista al sito archeologico di Portella risalendo la scalinata si arriva in cima dove sono stati ritrovati i resti di dieci capanne seminterrate, facevano parte di un abitato  costruito durante il periodo  della cultura del Milazzese (sec.XVI.a.C.), quando esigenze difensive costrinsero la popolazione a lasciare un insediamento precedente ubicato lungo la costa alcune centinaia di metri più a sud, nei pressi della sciara di Cianfi, gli scavi effettuati a Portella hanno rivelato che il villaggio venne abbandonato in seguito ad un attacco nemico o a una distruzione molto violenta, al’interno delle capanne sono state rivenuti  numerosi suppellettili, come se la popolazione fosse stata costretta a fuggire senza poter portare via niente, molti reperti rivenuti a Portella sono esposti al Museo Civico di Lingua e al Museo Archeologico Eoliano di Lipari.

Nel 2009 a Malfa è stato inaugurato il Museo Eoliano dell’Emigrazione ,  già completata la prima parte che riguarda l’emigrazione eoliana verso gli Stati Uniti, la seconda parte ricostruirà la storia dell’emigrazione eoliana verso l’Australia.
 
SalinaChi sceglie Salina per le sue vacanze non può non visitare Pollara, un paesino frazione di Malfa che sorge dentro un cratere spento, in inverno abitato da pochissime anime, da molti indicato come uno dei posti più belli del mondo, il tramonto visto da Pollara è uno spettacolo indescrivibile, lo sprofondamento e l’erosione dell’antico edificio vulcanico hanno originato uno dei tratti di costa più belli di tutto l’arcipelago, un vasto anfiteatro di tufo che si affaccia su una splendida spiaggia di sabbia nera, di fronte emerge il grande scoglio Faraglione e a destra si protende verso il mare lo straordinario arco naturale di pietra di punta del Perciato, poco prima si riconoscono antiche grotte utilizzate dai pescatori come ricoveri per le barche,il pianoro della caldera del vulcano è oggi intensamente coltivato a capperi, è in questo piccolo paesino che Massimo Troisi girò il suo ultimo film “Il Postino”.
||