Secondo Rametta il problema è che “ci sono i commercianti che hanno le loro comprensibili ragioni, ma non si possono definire produttori solo perché negli ultimi due anni si sono messi a curare alcune piante. I produttori sono storicamente di Salina”. La pretesa di Lipari sarebbe a detta del sindaco di Malfa solo una questione di interessi economici: “E’ comprensibile e giusto voler ottenere fondi europei per gli impianti colturali, ma non lo possono fare col nostro marchio. La Dop del Cappero delle Eolie sarebbe un falso storico clamoroso”.
I tre sindaci – con Rametta anche Riccardo Gullo e Domenico Arabia – portano a riprova della loro tesi anche la sagra del cappero di Salina, che è nata 26 anni fa (“e dove docenti universitari del calibro di Corrado Barberis sono venuti in passato a dare il contributo sulla storia e il valore di questo prodotto”), mentre a Lipari – sottolineano – “se la sono inventata due anni fa”.
Un’altra prova a sostegno potrebbe essere il fatto che il cappero di Salina era un presidio Slow Food, cioè tutelato per la sua storia, artigianalità e condizioni difficili di produzione.
I capperi di Salina, che si distinguono per compattezza del bocciolo, uniformità di dimensioni e aroma, hanno negli ultimi anni subito la concorrenza spietata dei prodotti nordafricani, in più con l’impossibilità di meccanizzare le operazioni colturali, aggiunte alla comparsa di nuovi parassiti della pianta e all’alto costo della manodopera, per questo Slow Food aveva deciso di sostenerne la coltura.
C’è anche da dire che queste querelle nelle Eolie non sono nuove: quando il cappero di Pantelleria ha ottenuto l’Igp nel 1996 era stata proposta anche per quello di Salina, ma i produttori non riuscirono a trovare un accordo sul disciplinare e a riunirsi in un consorzio, così la possibilità sfumò.
Potrebbe sfumare anche stavolta. Dopo l’istruttoria ministeriale e il parere positivo della Regione, entro un mese si potranno presentare ricorsi ed entro 90 giorni sarà definito l’iter per la Dop. Ed è proprio il ricorso ciò che annunciano i sindaci di Salina.