Vulcano: la morte della piccola Sara
28 Giugno 2011 Cronaca EolieE pensare che subito dopo l’incidente, le sue condizioni non avrebbero mai lasciato immaginare una simile fine. Ci troviamo a Vulcanello, splendida diramazione dell’isola di Vulcano, dove sorgono pregevoli insediamenti vacanzieri. Ed è proprio una di queste meravigliose ville sul mare a fare da cornice alla tragedia; una di quelle costruite fra le prime dell’arcipelago, non lontana dalla famosa residenza del popolare presentatore Mike Bongiorno. È un soleggiato weekend eoliano e Sara, nata a Voghera (Pavia) ma residente in provincia di Alessandria si trova qui in Sicilia assieme a mamma e papà per trascorrere una vacanza con parenti e amici. Sono le 18,30 di sabato. La bambina si trova sulla terrazza della casa, sta giocando con altri suoi compagnetti quando d’improvviso precipita in un lucernario finendo nel vano scala. Fa un volo di circa tre metri, ma atterra sfortunatamente malissimo, perché batte violentemente il capo, verosimilmente su un muretto sporgente della stessa scala (dinamica ancora in fase di accertamento). Scattano i soccorsi. Viene portata alla Guardia medica da dove si richiede l’intervento dell’elisoccorso. Dall’incidente trascorrono un paio d’ore circa prima che l’elicottero atterri per recuperare la piccola paziente. E via, alla volta di Messina, Policlinico Martino. Qui alle 20,15 – come conferma lo stesso direttore sanitario dell’ospedale Manlio Magistri – una telefonata del servizio 118 annuncia l’avvio delle operazioni di soccorso e quindi l’arrivo del mezzo nella città dello Stretto. Sono le 23 quando Sara giunge al Pronto soccorso pediatrico. Viene immediatamente sottoposta a una prima tac “total body”, esame che mette subito in evidenza un moderato trauma cranico a seguito di frattura. Secondo quanto riferito dai medici, la bambina riportava piccoli focolai contusivi nella regione frontoparietale bilaterale. Scatta il ricovero in neurochirurgia dove, all’una di notte, viene eseguita un’altra tac. La situazione sembrerebbe sotto controllo. Passano alcune ore di osservazione e alle 7,30 di domenica mattina viene eseguita un’altra tac. Da questo momento in poi le cose precipiteranno inesorabilmente. All’orizzonte, una serie di terribili complicanze che renderanno sempre più debole la tempra della bambina. Si decide un’altra tac quando l’orologio segna le 17,07. Sara peggiora ulteriormente, respira con enorme difficoltà. Ciò è dovuto a una pericolosa ipertensione endocranica cui si affianca una sofferenza del tronco encefalico. Si deve intervenire. Ore 17,30: la piccola entra in sala operatoria. Ci rimarrà fino alle 21. I due neurochirurghi, cui è affidata, hanno a che fare con numerosi arresti cardiorespiratori; sulla bambina vengono praticati poi massaggi cardiaci per ripetute volte. Le sue condizioni sono ormai compromesse. Non c’è più nulla da fare. All’uscita dalla sala operatoria, la piccola passa in Rianimazione dove il suo cuore smetterà di battere, poco dopo, intorno alle 21,15. Su disposizione del magistrato i carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno avviato le indagini per risalire alla dinamica dell’accaduto e alle eventuali responsabilità.